TERAMO – La tradizionale festa di Sant’Anna, il 26 luglio, quest’anno non si terrà. E’ quanto hanno fatto capire negli ambienti della Curia vescovile e per come è stato riferito nell’omelia della celebrazione domenicale della messa, ieri dal parroco della chiesa di Sant’Antonio, don Paolo Di Mattia. La colpa è delle devastazioni, nel vero senso della parola, portate dalle bande di bulli minorenni che stanno seminando da tempo il panico nella piazzetta di Sant’Anna. «La chiesa è stata profanata», è stato il commento del parroco che ha riferito le parole del vescovo Michele Seccia, che ha anche anticipato il rinvio della celebrazione della festività della vice patrona della città. I danni provocati all’interno della chiesa hanno bisogno di una riparazione ma questo richiede tempi lunghi, non compatibili con il dignitoso e necessario allestimento dei preparativi per la celebrazione. Si tratterebbe di un episodio ancor più grave, a cui dedicare la giusta riflessione. I guasti che questa zona centrale e storica di Teramo sta subendo ad opera di un manipolo di giovincelli maleducati e avviati sulla strada della delinquenza comune ha raggiunto toni e livelli per bloccare i quali bisogna intervenire senza più esitazione. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: confessionale distrutto, mozziconi di sigarette dappertutto, scritte, sistema di amplificazione distrutto, oggetti sacri deturpati, addirittura tracce di incontri intimi. E’ facile intuire che i vandali hanno approfittato dell’apertura della chiesa ai turisti ma anche che hanno forzato l’immobile. La gente che vive nel quartiere è stanca. Un esposto con decine e decine di firme è pronto, arriverà anche sul tavolo della procura di Teramo con tanto di fotografie e filmati annessi. Quello della chiesa di Sant’Anna è soltanto episodio di una gazzarra che vede ragazzi tra i 14 e i 16 anni padroni dello spazio vicino agli scavi archeologici. Episodi di intolleranza verso gli anziani, violenze private anche agli adulti più giovani e alle donne, danneggiamenti alle macchine: sembra un fronte di guerra ma è così e tanti, troppi occhi ed orecchie sono distratte. Un gesto forte, come quello di una celebrazione sacra che salta, può definitivamente attirare l’attenzione su questa emergenza?
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